12 giugno, 2012

A scuola di cibo

Mentre a Belgrado luminari cardiologi stanno discutendo all’annuale congresso della Heart failure association, la componente della Società europea di cardiologia (Esc), circa gli ultimi studi che mostrano come il sovrappeso, anche nei giovanissimi, sia causa di un peggioramento di vari parametri spia dell’attività cardiaca, c’è chi dall’altra parte del Globo pensa già a come attivarsi per salvaguardare i giovani da una cattiva alimentazione. Ed è così, infatti, che la Walt Disney Company, agisce mettendo uno STOP alle reclame di junk food (il cibo spazzatura) e di tutti quei cibi che non soddisfano requisiti nutrizionali minimi trasmessi sulle sue reti. Presto dovrebbe arrivare l'annuncio ufficiale dal Chief Executive dell'azienda Bon Iger, insieme alla First Lady Michelle Obama, a Washington.

LA RECLAME NON AIUTA In America, purtroppo, 1 bambino su 3 è in sovrappeso o addirittura obeso e secondo una ricerca condotta dell'Institute of Medicine, una delle cause sarebbero proprio queste massicce campagne pubblicitarie che invogliano ignari bambini a fare uso di cibo spazzatura. L’America su questo fronte è molto attiva e quello della Disney è dunque un passo importante e simbolico, come l’annuncio fatto recentemente da Michael Bloomberg, sindaco “salutista” di New York, che intende vietare le bibite extralarge nella maggior parte di ristoranti, teatri e cinema della Grande Mela.
E' PER IL LORO BENESSERE Spesso fatichiamo a dire No ai nostri ragazzi davanti all’ennesimo panino o lattina sottovalutando però i danni che gli andremo noi stessi a causare se non insegniamo subito loro delle regole alimentari molto più sane. Problemi di salute come quelli appunto che sono in discussione al congresso che si sta svolgendo proprio in queste ore a Belgrado.  Infatti, secondo uno studio condotto da Gani Bajraktari, cardiologo dell’università di Pristina, nel Kosovo i chili di troppo compromettono il cuore da un punto di vista sia strutturale sia funzionale a prescindere dall’età.  E’ impellente quindi, secondo Bajraktari, svolgere nelle scuole un’attività di educazione al cibo sano e all'esercizio fisico per prevenire obesità e comparsa precoce di malattie cardiovascolari negli adolescenti, e di conseguenza nei futuri adulti.
TROPPE BIBITE CON GLI AMICI Anche in Italia il problema si sta dilagando tra i nostri giovanissimi e non è detto che tutti abbiano una cattiva alimentazione tra le mura domestiche. Il problema nasce quando il giovane esce con gli amichetti e consuma senza limiti bevande zuccheratissime. Infatti, come ha illustrato Gabriele Riccardi, presidente uscente della Società italiana di diabetologia (Sid), in media i ragazzi dai 5 ai 15 anni bevono almeno una bibita zuccherata ogni 2 giorni. Quindi il bambino in sovrappeso, illustra sempre Riccardi, in circa due casi su tre diventa un adulto obeso, che si traduce in età matura con l'arrivo dopo 10 anni dell'ipertensione, dopo 20 di problemi di iperlipidemia e dopo 25 del diabete. Senza contare i problemi cardiaci citati prima.
MIGLIORARE IL RAPPORTO CON IL CIBO Ritengo dal canto mio che fin dalla materna/elementari dovrebbero essere introdotti dei percorsi di educazione alimentare, proponendo delle campagne come quella della sana merenda (in cui il bambino porta a scuola un frutto) o, ancora, informare durante la mensa su ciò che si ha nel piatto, su ciò che si sta per ingerire. Magari proponendo ai bambini di scrivere a turno su un cartellone in aula ciò che si avrà per pasto quel giorno con le caratteristiche nutritive, oppure preparare un cartellone con i frutti che si potranno portare il giorno successivo a scuola per merenda e ciò che invece sarà vietato. Insomma tante idee con l’unico scopo di informarli ed educarli ad assumere un rapporto sano e consapevole con il cibo che ci offre la nostra Terra.

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