30 agosto, 2013

Cibo per la mente. Il progetto Oxfam per le scuole

L'inizio della scuola è ormai alle porte e anche i nostri giovanotti si stanno rassegnando all'idea. Le lunghe vacanze sono terminate e per le prossime due settimane saranno dedicate agli ultimi ripassi. E con l'inizio della scuola si inaugurano anche tutti i nuovi progetti dedicati ai temi della cittadinanza, della legalità, dell'ambiente, della salute o ancora, dell'alimentazione...

Un esempio è CIBO PER LA MENTE, un progetto di Oxfam per le scuole, appunto, sul tema della cittadinanza globale. Ma che cos'è l'educazione alla cittadinanza globale? Lo spiega bene Oxfam sul suo sito "è quell’educazione che contribuisce alla formazione di cittadine e cittadini responsabili impegnati per la giustizia e la sostenibilità del pianeta, che promuove rispetto e valorizzazione della diversità, difesa dell’ambiente e consumo responsabile, rispetto dei diritti umani individuali e collettivi, parità di genere, valorizzazione del dialogo come strumento per la risoluzione pacifica dei conflitti, partecipazione, corresponsabilità e l’impegno nella costruzione di una società equa, giusta e solidale".

Con il progetto educativo Cibo per la Mente, Oxfam si prefigge proprio a dare risposte alle domande che la popolazione mondiale si sta facendo o si dovrebbe fare: da dove proviene il nostro cibo? In che modo il clima influisce su ciò che arriva nel nostro piatto? E come faremo, con una popolazione globale destinata a raggiungere i 9 miliardi nel 2050, a garantire che tutti abbiano sempre cibo a sufficienza? 


Con il progetto Cibo per la Mente gli alunni avranno a disposizione numerosi materiali didattici per stimolarli a imparare, pensare e passare all’azione. I materiali  messi a disposizione della scuola aiuteranno i ragazzi ad esprimere la creatività nel concepire la loro azione, progettarla e metterla in pratica. Gli alunni potranno documentare l’attività svolta grazie al cartellone Cibo per la menteAvranno inoltre la possibilità di condividere tale attività attraverso Class for Change, una nuova piattaforma online con cui comunicare e condividere il proprio estro e le proprie idee con compagni di tutto il mondo.
Queste iniziative sono piccoli passi per migliorare la salute del Pianeta e dei suoi Cittadini.

27 agosto, 2013

Acquisti pericolosi

Lo Shopping back-to-school non riguarda più esclusivamente l’acquisto di gomme, matite o quaderni, ma anche di prodotti di alta gamma come tablet e computer portatili, andare a caccia di offerte on-line è quindi importante per molti genitori in questo periodo dell'anno.

Secondo i risultati di una ricerca della National Retail Federation, le famiglie quest'anno spenderanno una cifra stimata intorno ai 53 miliardi di euro al ritorno a scuola o all'università dei propri figli.

I truffatori si stanno concentrando sui clienti online. In uno studio recente, MarkMonitor, società che si occupa di protezione del marchio online, ha rintracciato oltre 23.000 annunci di prodotti contraffatti in un giorno, tablet PC clonati o provenienti dal mercato grigio.

MarkMonitor ha alcuni semplici consigli rivolti ai genitori per evitare di essere truffati quando cercano di risparmiare sui prodotti back-to-scuola on-line:

·    Fate attenzione a ciò che cercate. I contraffattori usano parole chiave stagionali come 'back-to-school' a loro vantaggio. Inoltre, essi aggiungono termini come 'offerta' o 'sconto' insieme a un nome di prodotto o di categoria.

·    Fate molta attenzione al nome del sito nella barra degli indirizzi. Spesso i truffatori acquistano un "brandname.com" scritto male, tecnica nota come "typosquatting", per deviare il traffico verso siti di eCommerce contraffatti o siti per adulti.

·    Diffidate degli articoli in vendita molto scontati. Come dice il proverbio, non è oro tutto quello che luccica. I contraffattori sono diventati più sofisticati nelle loro tecniche di pricing, e convincono ignari consumatori con la promessa del migliore affare di sempre.

·    Qual è la reputazione? Il sito del rivenditore è menzionato su uno qualsiasi dei siti di allarme truffa? Fate una ricerca con i termini 'venditore + truffa' e guardate cosa otterrete.

22 agosto, 2013

E io pago...

Avete mai sentito parlare di FareRaccolta? Si tratta di un nuovo sistema, ideato dal grafico pubblicitario Omar Pivi, che incentiva i cittadini a fare la raccolta differenziata. Come funziona è presto detto. All'interno dei Centri Commerciali che aderiscono all'inizitiva vengono installate delle macchine che "ingoiano" le bottiglie di plastica vuote, le compattano rendendole pronte per il riciclo. 
Il cittadino inserendo in questa macchina la sua bottiglia di plastica riceve in cambio un buono sconto da spendere all'interno di uno degli esercizi commerciali presenti nello Store e che hanno acquistato in parti uguali la macchina.

Con questa iniziativa nei Comuni di Ferrara, Resana (TV) e Misano Adriatico ad esempio sono già state raccolte circa 8 tonnellate di PET e distribuito 6.000 euro di buoni sconti ai cittadini che hanno partecipato alla raccolta. Non male.

Ma i vantaggi non sono solo per i cittadini. Anche le multi-utility che si occupano della raccolta differenziata godono dei vantaggi offerti da queste installazioni. Infatti le aziende ricevono pac­chetti di PET già pres­sati e puliti com­ple­ta­mente gratis. 
Idem per il Comune e la Pubblica amministrazione che si trovano un carico di lavoro in meno da dover gestire direttamente.
Ed è proprio su quest'ultimo punto che la domanda mi sorge spontanea: perché il cittadino deve pagare al Comune la tassa sui rifiuti? Con questo sistema l'Amministrazione comunale dovrebbe almeno scalare dal conto il costo riferito alla raccolta della plastica!!! E invece i soldi che risparmia in quali tasche vanno?

Fa sesso orale al concerto...ma non è questo che sconvolge

Chi si dovrebbe vergognare di più, la ragazza che si è lasciata troppo andare o il tizio che l'ha postata su tutti i social network?
La ragazza si trova in ospedale sedata pentita e schifata da se stessa, il tizio che l'ha postata probabilmente sarà invece alla ricerca di un'altra vittima da ricattare moralmente.

IL FATTO
Un concerto, quello del rapper Eminem, a Slane Castle in Irlanda. Una ragazzina di 17 anni che si intrattiene con due coetanei con effusioni spinte, fino a spingersi a un rapporto orale con entrambi, tra una folla di 80mila fan in delirio.
Qualcuno approfitta delle scene hard che posta immediatamente in rete. Si linka e si rilinka per pura curiosità e le immagini hanno già fatto il giro della rete. Facebook, Twitter, Tumblr, Instagram: tutti i principali social network trovano pubblico e così anche il cyberbullismo trova il terreno più fertile e squallido. L'identità della 17enne viene svelata che ora, sconvolta,  si trova in ospedale completamente sedata. Twitter, Facebook e gli altri hanno immediatamente rimosso le immagini, chiudendo gli account e dichiarando all’unisono la loro sensibilità su questo tema. 
Nel frattempo si è già aperta un'indagine per diffusione di immagini pedo-pornografiche, trattandosi di una minorenne.
Ma ormai il danno è stato fatto e il popolo maschilista ha fatto presto a regalare popolarità al ragazzo e vergogna e insulti alla ragazza. Che ora si teme possa compiere gesti estremi a danno della sua giovane vita. Ahimé di casi simili a seguito di episodi analoghi non mancano. 

COMMENTO
Sgomento. Ma non per il fatto compiuto dalla ragazza!


21 agosto, 2013

In classe come a casa

A volte vorrei essere una mosca per poter vedere cosa fai in classe. Quante volte mia mamma mi ha detto questa frase e quante volte la dico io oggi alle mie figlie. Quindi la storia si ripete e piccoli e grandi timori di noi genitori si tramandano comunque di generazione in generazione. Certo è che la mia generazione è già più informata su quanto accade oggi tra le mura scolastiche grazie alle numerose iniziative che nascono proprio con lo scopo di creare momenti di confronto tra la famiglia e la scuola. Un esempio è quanto è emerso da una serie di incontri organizzati presso una scuola primaria nelle classi di quarta e quinta con una psicologa la quale ha portato all'attenzione dei giovani studenti comportamenti ed emozioni tipici dei bambini della loro età.

Ciò che emerso nel corso di questi incontri è poi stato ampiamente illustrato ai genitori dalla psicologa stessa proprio per aiutar loro a conoscere alcuni aspetti dei bambini di cui noi adulti siamo spesso ignari.

PAURA E RABBIA
Una prima indagine ha fatto emergere le PAURE che maggiormente i nostri bambini si trovano ad affrontare durante la vita scolastica. Paure legate in particolare alle verifiche o alle interrogazioni. La psicologa ha loro spiegato che è più che normale avere queste paure, anzi sono proprio queste che ci spronano a dare sempre il meglio. L'ha chiamata l'ANSIETTA.
Meglio quindi non esagerare noi genitori con richieste da super-prestazioni...sono già in ansia per loro conto...se la caveranno!
Un'altra emozione emersa tra i bambini e che loro vivono però come esperienza negativa è la RABBIA. Una rabbia che scaturisce nella maggioranza dei casi da conflitti con i fratelli/sorelle. Anche in questo caso è uno stato del tutto normale che bisogna solo imparare a gestire con delle piccole strategie che possono sembrare anche banali ma efficaci come lanciare i cuscini, mangiare un panino con la nutella, ascoltare la musica...

PREPOTENZE
Ai bambini è stato poi spiegato il significato di SCHERZARE che è ben diverso dall’essere presi in giro o dal prendere in giro. Scherzare non vuol dire offendere. Così come quando gruppetti di bambini creano CLUB esclusivi escludendo la possibilità anche a quelli che magari hanno più difficoltà a socializzare a prenderne parte. In questo caso la psicologa ha portato i bambini a riflettere sull'ISOLAMENTO che generano da questo loro comportamento.
Sempre per isolare e deridere i compagni, all'interno delle classi si attuano dei giochi come Schulz che consta in un gesto da compiere ogni qualvolta un compagno rutta, pena una sberla sulla fronte. Un altro gioco è Full, cioè dare pugni alle parti intime di bimbe e bimbe che se non reagiscono vengono insultate con parole tipo lesbiche, finocchi ect ect. Insulti che possono dare sfogo anche a gesti estremi...
Forse erano giochi che esistevano già...non saprei. Fatto sta che sapere che esistono e che vengono praticati regolarmente durante l'orario scolastico aiutano noi genitori ad aprire un dialogo con proprio figlio e ad intervenire nel caso sia vittima o persecutore.

TV E VIDEOGIOCHI
I bambini di 8-10 anni vengono già spesso lasciati soli davanti alla televisione pensando siano sufficientemente grandi per cambiare canale qualora vedano un programma segnalato con bollino rosso...Durante gli incontri è emerso però che molti bambini guardano un programma in onda su DMAX (Dieci modi per morire) che ironizza sulla morte. La morte è una cosa seria, non si scherza. Così come altri programmi più o meno violenti.
E anche se non vedono o giocano direttamente a programmi, videogiochi violenti, a scuola se li raccontano senza però spesso comprendere la stupidità.

Attenzione però, TV e videogiochi non sono la principale causa di certi comportamenti nei nostri bambini. Parolacce, insulti e violenza spesso sono solo uno specchio di quanto accade all'interno delle famiglie stesse!

Non dite mai "ah no, mio figlio non lo farebbe mai, me lo avrebbe detto, non è da lui...". Confrontatevi, cercate un dialogo, comunicate in famiglia e soprattutto non mostratevi né violenti né scurrili. Per i nostri figli noi genitori siamo dei modelli da imitare!