19 febbraio, 2014

Scuola: competizione o collaborazione?

Ammetto di non aver ancora bene le idee chiare e per questo motivo vorrei condividere con voi questo post che spero faccia nascere un proficuo confronto sulla tematica dando origine conseguentemente ad ulteriori spunti di riflessione.


In un mio precedente post avevo affrontato il tema del lodare o meno i figli e oggi ritorno pressapoco sullo stesso argomento a fronte dell'introduzione da parte del Ministero dell'Istruzione del progetto MiMerito nelle scuole primarie e secondarie di I grado. Il progetto, sottoscritto da enti, istituzioni ed esponenti del mondo scientifico operanti nel mondo della psicologia e della pedagogia, prevede il premiare l'eccellenza dello studente con una medaglia di merito. Gli alunni delle classi si troveranno così a raggiungere i propri personali traguardi scolastici con l'obiettivo di guadagnarsi una medaglia rappresentativa il loro impegno.

Nel mio post dedicato all'elogio, menzionavo come esperti di  psicologia infantile considerassero l’approvazione un bisogno umano fondamentale che va vissuta come un incoraggiamento. Quindi il progetto MiMerito risponde agli stessi dettami. Ma non è forse anche un inno all'individualismo? Non è forse più corretto ed educativo fissare agli alunni dei traguardi comuni, anziché individuali? Questo metodo incentiverebbe una collaborazione spontanea tra gli alunni che a lungo andare porterebbe a migliori risultati anziché a iniziali competizioni che via via si andrebbero attenuando per mancanza di entusiasmo collettivo.

E se anziché esigere l'apprendimento dei bambini, fossero le insegnanti a comprendere e a condividere il loro personale piacere di apprendere?, come suggerisce Daniel Pennac nelle sue pagine del libro Come un romanzo. Voi cosa ne pensate?


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