16 maggio, 2012

Terra chiama Italia

Noi Italia. 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo. Pubblicato dall’ISTAT il quarto Rapporto sui diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano. Cliccate qui per per visualizzare l’intero Rapporto.
Il quadro fornito dal Rapporto spazia dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alle infrastrutture, alla finanza pubblica, all’ambiente, alle tecnologie e all’innovazione.
Raccolti in 119 schede e distribuiti su 19 settori di interesse, ogni singolo rapporto può essere consultato in modo interattivo per settori e per singole schede, scaricare su un foglio elettronico, approfondire con i link presenti in ogni pagina.


Di seguito, invece, un estratto per quanto riguarda la popolazione, l’istruzione, la cultura, la salute e l’ambiente.

  • Popolazione Dopo anni di stagnazione, a partire dal 2001, la popolazione riprende a crescere con un tasso di poco inferiore all’1 per cento annuo per effetto della crescita delle nascite e, soprattutto, dell’immigrazione.
  • Indice di vecchiaia Al 1° gennaio 2011 ci sono 144,5 anziani ogni 100 giovani. La regione più anziana è la Liguria, la più giovane la Campania.
  • Longevità La vita media degli italiani è di oltre 84 anni per le donne e di poco più di 79 anni per gli uomini, ai primi posti nell’Unione europea
  • Matrimoni In Italia si celebrano 3,8 matrimoni ogni mille abitanti, più nel Mezzogiorno che nelle regioni settentrionali.
  • Separazioni e divorzi. L’Italia e l’Irlanda sono i paesi Ue con la più bassa incidenza dei divorzi (circa 0,9 e 0,7 ogni mille abitanti). Tra il 2000 e il 2009 il numero di separazioni in Italia è aumentato del 19,4% e quello dei divorzi del 44,9%

  • Mortalità infantile Il tasso di mortalità infantile è di 3,3 decessi per mille nati vivi. Negli ultimi dieci anni, il valore di questo indicatore ha continuato a diminuire su tutto il territorio italiano raggiungendo valori tra i più bassi in Europa.
  • Fumo, alcol, obesità I fumatori e i consumatori di alcol rappresentano il 22,8 e il 16,4% della popolazione di 14 anni e più; le persone obese il 10,3% della popolazione di 18 anni e più.
  • Spesa pubblica per l'istruzione Nel nostro Paese la spesa in istruzione e formazione sul Pil è pari al 4,8%
  • Livello di istruzione Circa il 45% della popolazione in età compresa tra i 25 e i 64 anni ha conseguito la licenza di scuola media inferiore come titolo di studio più elevato,
  • Abbandono degli studi La quota dei giovani (18-24enni) che abbandona gli studi senza conseguire un titolo di scuola media superiore è pari al 18,8%
  • Partecipazione dei giovani al sistema di istruzione  I giovani che proseguono gli studi dopo il periodo di istruzione obbligatorio è pari all’81,8% tra i 15-19enni e al 21,3% tra i 20-29enni
  • Giovani che non lavorano e non studiano I giovani che non frequentano nessun percorso scolastico/formativo e non sono nemmeno impegnati in un’attività lavorativa sono più di due milioni, il 22,1% tra i 15-29enni.
  • Lettori di libri In Italia ogni anno vengono stampate in media 3,5 copie di opere librarie per ogni abitante, ma solo il 45% degli italiani legge almeno un libro nel tempo libero
  • Attività culturali. Il cinema si aggiudica il primo posto tra le attività culturali svolte fuori casa dagli italiani (53,7%). Il 29,7% preferisce le visite a musei e mostre e la frequentazione di spettacoli sportivi (28,4%).


    • Spesa per la tutela dell'ambiente. La spesa sostenuta dalle amministrazioni regionali per la tutela dell’ambiente è in media di oltre 85 euro per abitante
    • Raccolta differenziata. Il 33,6 per cento del totale dei rifiuti urbani raccolti viene avviato a raccolta differenziata
    • Emissioni di gas serra. Nel 2009 le emissioni di gas serra dell’Italia risultano diminuite rispetto all’anno precedente (da 541 milioni di tonnellate di C02 equivalente a 491,1), avvicinando l’Italia all’obiettivo di massima emissione fissato dal protocollo di Kyoto.
    • Qualità dell’aria. Il 36,8% delle famiglie italiane segnala problemi relativi all’inquinamento dell’aria nella zona di residenza e il 19% lamenta la presenza di odori sgradevoli
    • Verde urbano. Nel complesso dei comuni capoluogo di provincia, la popolazione dispone di 106,4 m2 per abitante di aree verdi.

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