05 marzo, 2012

Quando la scuola è un diritto...meritato

La Corea del Sud costituisce un modello particolarmente virtuoso di uscita dalla crisi.  A sostenerlo è l’istituto di ricerca Bruegel di Bruxelles che riferisce come buona parte della forte ripresa economica coreana si debba alla solidità e all’efficienza del suo sistema educativo, che vede quasi tutti i suoi giovani ottenere il diploma di istruzione secondaria (97%) e due terzi degli under 30 laureati.

Le ragioni di tali performance del sistema educativo sono sicuramente da attribuirsi, oltre alla rilevante spesa per l’istruzione (oltre il 7% del PIL), all’alta considerazione sociale nella quale viene tenuta l’istruzione, dovuta anche al peso della tradizione culturale confuciana, che mette l’istruzione in cima ai valori fondamentali della comunità insieme al senso civico, al rispetto degli insegnanti e degli anziani e alla lealtà verso lo Stato.
C’è da dire che la forte pressione degli insegnanti e, in particolare, delle famiglie fanno degli studenti coreani un modello invidiabile anche se a premiarli è sicuramente la formula della meritocrazia alla base sia del mondo educativo sia del mondo professionale coreano. Infatti, i giovani studenti, a partire da quelli appartenenti alle classi sociali più disagiate, sanno che l’impegno viene premiato e che la competizione si svolge su basi meritocratiche, nella massima trasparenza.
Formula secondo voi applicabile anche in Italia?

Fonte: Tuttoscuola

2 commenti:

Giorgia ha detto...

meritocrazia e trasparenza...non le vedo nel nostro paese!

Anonimo ha detto...

Sarebbe bello... in un mondo un po' utopico, che anche l'Italia premiasse meritocrazia e trasparenza...

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