Non mi interessa vedere Rai3, mi basta riconoscere il significato di amore criminale.
Un amore criminale è un amore malato che si insinua tra le
mura di una casa, ben nascosto agli occhi della gente, che non vede e non sa. Non
sa che dietro a quella porta cela il dolore, la paura, la vergogna di una
vittima che, per amore, convive con una persona che pensa possa cambiare, con
la speranza che tutto si risolva. Ma i fatti sconcertanti che oggi ci riporta
la cronaca, mostrano quanto spesso non sia facile per la vittima reagire.
Vittima che di solito e’ donna ma può anche essere uomo, e spesso bambini, quest’ultimi ben lungi dal comprendere del male che stanno
subendo, innocenti e senza colpa.
L’aggressore è invece colui che prende potere sulla
vittima generando in lei un
isolamento sociale facendo aumentare in sé la paura, la paura che l’aggressore
possa nuocere anche ad altre persone del nucleo familiare, come i figli. L’aggressore
è colui che umilia sia privatamente che
pubblicamente la vittima ponendola immediatamente in una condizione
di passività e che accompagna alla violenza fisica le minacce verbali, con parole
dispregiative e che portano la vittima a ridurre la propria autostima.
Allora come si può usare la parola AMORE quando è
alimentata da così tanta violenza? Eppure tra questi rapporti così malati c’è
amore, e’ purtroppo un amore fatto di continui perdoni, di speranza che la
situazione migliori, di voler far funzionare la relazione a tutti i costi ma
anche di costante terrore e vergogna da parte della vittima, ed è proprio su
questi esempi palesi che si fonda un amore criminale.