07 novembre, 2011

Coca Cola veste bianco per l'Orso polare

Coca Cola si rifà il look e veste le sue lattine di bianco.
Frutto di una stretta collaborazione con il  Wwf, il colosso della bibita più famosa al mondo ha deciso di aiutare e proteggere l’Orso polare artico e il suo habitat.
La campagna di sensibilizzazione “Artic home” partita il 1° novembre, a cui Coca Cola ha già contribuito con una donazione pari a 2 milioni di dollari, vedrà la commercializzazione di oltre un miliardo di lattine bianche che vedremo sui nostri scaffali fino a febbraio 2012. Sulla nuova veste candida con raffigurata mamma orsa e i suoi cuccioli, è riportato un codice che consentirà di fare una donazione con un SMS solidale di 1 euro. Il codice è presente anche sui tappi, bianchi ovviamente, di altri prodotti del marchio.
"Vogliamo aiutare l'orso polare – un’icona Coca-Cola già dal 1922 - aiutando a conservare il suo habitat - ha detto Muhtar Kent, Presidente e CEO di The Coca-Cola Company -. Ecco perché stiamo utilizzando uno dei nostri brand più conosciuto al mondo, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica per una causa così importante. E grazie alla collaborazione con il Wwf, possiamo veramente fare qualcosa di essenziale per questi animali così maestosi".

06 novembre, 2011

Macché sport, facciamoli giocare

Maltagliati educational - Genitori all'appello
a cura di Maltagliati diversi


Io sono nata negli anni '70 e, forse per ubicazione particolare di casa mia, sono riuscita a passare  l'infanzia giocando a palla, a ce l'hai, rialzo, nascondino, moscacieca...per strada! E a tutt'oggi mi ricordo ancora quei pomeriggi trascorsi con i vicini di casa, che nonostante le litigate, le prese in giro, mi hanno fatto tanto divertire. Ma sopratutto mi hanno aiutato a crescere.
Erano, anche se sono passati solo 30 anni, altri tempi. Altri tempi... La strada era il campo di battaglie infinite. Ma oggi quella strada non c'è più e così, pediatri in primis, ci rifilano false convinzioni su quanto faccia bene ai bambini lo sport, l'attività fisica. Tant'è che quest'anno anch'io mi sono fatta convincere dalla pediatra e ho fatto provare a mia figlia atletica. Un mese di attività che a lei è piaciuta ma che a me ha sempre lasciato un interrogativo: ma si sta divertendo veramente? Ma davvero le farà bene?
Finalmente la risposta. E qui devo dire grazie a una stimatissima pediatra di quelle vere che non viaggiano con le tabelle. “Far fare sport ai bambini??? Tutte balle!” Ai bambini di oggi non serve lo sport, serve il gioco. Dalle 8 alle16 sono a scuola, e si sa a scuola non si può certo giocare. Vengono a casa e neanche la mamma più brava di questo mondo si mette a giocare con il proprio figlio. Gli si fa far merenda (neanche di quelle più sane) e poi un po' di Tv e il nuoto, la danza...quella volta a settimana. Che non serve assolutamente a niente!!!!
Qualcuno può anche dirmi che lo sport equivale comunque a un momento di gioco, beh non venite a dirmi che il nuoto è un gioco. Un quarto d'ora per cambiarti, un po' di ginnastica e poi a nuotare in corsia, senza neanche la possibilità di socializzare e soprattutto di giocare.
Vogliamo far fare sport ai nostri figli, bene. La domenica mattina una sana biciclettata col papà equivale a un'ora di atletica, di danza e quant'altro. E poi non dimentichiamoci che a scuola ginnastica già la fanno.

Così finalmente ho la conferma: farle abbandonare atletica non sarà l'errore più grande della mia vita.
Fortunatamente le porte del laboratorio Fiabe in gioco che frequentava già da tre anni c'è ancora e le porte sono aperte. Appuntamento quindi a martedì, giornata ludico-espressiva, una ginnastica per la mente che si sa, mens sana in corpore sano!!!!

A 8 anni i bambini vanno ancora un po' guidati nelle loro scelte. Aiutiamoli nel miglior modo possibile, però.



03 novembre, 2011

Internet childproof, istruzioni per l'uso

Navigare in Rete è utile e divertente ma è necessario mantenere sempre un alto grado di allerta, soprattutto quando a navigare sono i nostri figli.
Su un mio precedente post pubblicato nei giorni scorsi, riportavo notizia di quanto siano aumentati gli adescamenti pedopornografici online. Per questo il genitore ha l'obbligo di controllare le abitudini di navigazione dei propri figli.

Ecco alcuni semplici consigli cautelativi varati dalla Polizia di Stato. Ma una premessa è d'obbligo, non lasciate mai i vostri figli ore e ore a navigare in Internet. Il computer non è un surrogato della baby sitter (lo stesso vale anche per tutti gli altri strumenti multimediali, es. DS, PS...)


10 regole per una Rete sicura
  1. Spiegate ai vostri figli di non fornire mai dati personali (potrebbero essere utilizzati da potenziali pedofili);
  2. Controllate quello che fanno i vostri figli quando sono collegati e quali sono i loro interessi;
  3. Collocate il computer in una stanza di accesso comune, in un punto di passaggio; 
  4. Non permettetegli di usare la vostra carta di credito senza il vostro permesso;
  5. Controllate periodicamente la "cronologia" dei siti web visitati;
  6. Cercate di stare vicino ai vostri figli quando creano profili legati ad un nickname per chattare;
  7. Insegnategli a non accettare mai di incontrarsi personalmente con chi hanno conosciuto in rete, spiegando loro che dietro a certe persone possono celarsi dei malintenzionati;
  8. Leggete le e-mail con i vostri figli, controllando ogni allegato al messaggio;
  9. Dite loro di non rispondere quando ricevono messaggi di posta elettronica di tipo volgare, offensivo o pericoloso e, allo stesso tempo, invitateli a non usare un linguaggio scurrile o inappropriato e a comportarsi correttamente;
  10. Spiegate ai vostri figli che può essere pericoloso compilare moduli on line e dite loro di farlo solo dopo avervi consultato.
Su Internet  è inoltre possibile reperire particolari software che impediscono l'accesso a siti non desiderati (violenti o pornografici per esempio). I "filtri" possono essere attivati introducendo parole-chiave o un elenco predefinito di siti da evitare.

Permettetemi poi un'ultima cosa. Insegnate ai vostri figli che Internet non è solo gioco, social o chat ma è anche e soprattutto una importantissima fonte di informazioni utili per lo studio o per colmare semplicemente le proprie curiosità.

Bere senza "filtro"

Maltagliati healthy - Stare bene
a cura di Maltagliati diversi

Lo ammetto, qualche anno fa anch'io mi feci ingannare dalla pubblicità e regalai una di quelle tanto blasonate caraffe filtranti (la famosa Brita, per intenderci). Ma oggi la rivelazione.
Con vendite quasi raddoppiate nell'ultimo anno, le caraffe passano come purificatrici di un'acqua malsana e, invece, l'acqua malsana la rendono loro stesse.
Leggendo infatti i risultati del test condotto dal mensile Altroconsumo, ho scoperto che i filtri di queste coloratissime caraffe peggiorano la qualità dell'acqua come, ad esempio, la proliferazione di batteri, non presenti invece nell'acqua diretta del rubinetto, e il rilascio di sostanze indesiderate.

Quindi, oltre ad essere una spesa inutile e poco ecologica, meglio evitarne l'uso e prediligere l'acqua del rubinetto che a tutti gli effetti costa meno ed è super controllata.

02 novembre, 2011

I falsari del cibo colpiscono il made in Italy

Maltagliati D.O.C. - Il vero made in Italy
a cura di Maltagliati diversi

Contraffazione alimentare. E’ l’allarme lanciato da Legambiente dopo la lettura del Rapporto sulla sicurezza alimentare, Italia a Tavola 2011, realizzato in collaborazione con il Movimento Difesa del Cittadino.

Secondo il Rapporto con l’avvento dei nuovi media come Internet, i “falsari” del cibo riescono ad espandersi maggiormente. Non mancano, infatti, le frodi on line come il ritrovamento di Gorgonzola, Taleggio e Grana D.O.P. contraffati e venduti sul web da alcune ditte.
Frodi, contraffazioni e sofisticazioni in continuo aumento ma che grazie ai controlli delle forze dell’ordine in buona parte non arrivano sulle nostre tavole: 36 milioni di chilogrammi e più di 18 milioni di litri di prodotti contraffatti o in cattivo stato di conservazione solo nel 2010.

Ogni giorno gli istituti preposti restituiscono all’agroalimentare la sua credibilità passando al setaccio produttori, allevatori, trasformatori, supermercati, negozi e ristoranti. Ma anche mercati rionali, pescherie, stabilimenti balneari, campeggi, villaggi turistici, bar e agriturismi. Solo nel 2010 sono stati effettuati più di 430mila controlli.

Vini blasonati, pomodori “San Marzano”, mozzarelle di bufala campana Dop, olio extra vergine “deodorato” e Panettoni e Colombe falsamente artigiani. A colpire il cuore della cucina italiana sono le contraffazioni e sofisticazioni di chi sa come dietro questa attività criminale si celi un vero e proprio business che vale oro: quasi 25 milioni di euro il valore di tutte le operazioni di falsificazione.

Per far funzionare l’Italia è anche necessario un ripensamento della governance in materia di sicurezza alimentare e, sicuramente, pene più severe per i falsari!